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Questo libro appartiene a un recente passato, parla di cibo e dell'amore per i piccoli piaceri della vita, dei luoghi cari all'autore e di profumi dimenticati, con una prosa soave, intrisa di poesia e di un sano senso dell'umorismo. Le ricette, raccolte e descritte tra l'autunno del 1957 e la fine del 1958, sono quelle che si preparavano in casa dell'autore: "cucina toscana, dunque; ma non cucina folcloristica toscana, bensì classica, che affonda le sue radici nelle campagne del fiorentino e della Maremma, fra i poggi del livornese e sulle spiagge della Versilia". Un piccolo gioiello, in cui la descrizione delle pietanze che cuociono, degli ingredienti o degli utensili consigliati è arricchita dai disegni di Anna Guicciardini Corsi Salviati che, con un tratto pulito e sicuro, dà vita a veri e propri quadretti gastronomici.